Le famiglie italiane sprecano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini. Si rileva, quindi, che gli alimenti deperibili sono principalmente esposti allo spreco notando, comunque, che anche prodotti stabili come pane e pasta sono ugualmente soggetti a una perdita. Quest’ultimo dato sottolinea che lo spreco domestico trova profonde radici in ambito comportamentale.
Le statistiche rivelano che i motivi principali dello spreco domestico sono imputabili all’acquisto di quantità eccessive di prodotti e alla scorretta preparazione-conservazione degli alimenti. E’ necessario, dunque, non solo informare e sensibilizzare i consumatori sullo spreco ma anche promuovere logiche di consumo consapevole nelle quali, semplificando, il pane non viene sprecato ma viene equamente ri-distribuito tra chi produce eccedenza e chi non ha di che nutrirsi.