La legge n. 166 entrata in vigore nel 2016 mira a favorire e a disciplinare alcuni processi e prassi riferite alla gestione delle eccedenze nelle imprese alimentari. Precedentemente alla legge 166/2016 venivano applicati alcuni sistemi di recupero ad esempio nell’ambito della produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti agroalimentari, sistemi tuttavia che vedevano opporsi numerose difficoltà sopratutto di carattere burocratico. Grazie a tale provvedimento viene data una linea guida per gestire le eccedenze, chiarendo le modalità e le relative responsabilità. Secondo la normativa le eccedenze dovrebbero essere indirizzate prioritariamente ai circuiti di donazione grazie al supporto territoriale delle onlus. La legge 166/2016 sostiene anche la necessità di garantire presso le strutture di ristorazione, il servizio di trasporto dei pasti avanzati e non consumati mediante predisposizone di appositi contenitori comunemente definiti doggy bag. La legge, inoltre, stabilisce il riconoscimento di alcuni benefici fiscali per chi dona dimostrando come legislatore italiano appoggia un approccio basato sul principio della sussidiarietà, creando un sistema nell’ambito del quale non sprecare e riutilizzare diviene conveniente, piuttosto che obbligatorio.
I circuiti di donazione: Grazie alla Legge 166/2016 gli OSA (Operatori del Settore Alimentare) possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari come donazione. Le onlus incaricate del recupero diventano l’importante anello di congiunzione tra la donazione fatta delle imprese e gli utenti beneficiari. Le onlus hanno il compito di raccolgiere i prodotti, stoccarli e gestirli garantendo il mantenimento dei requisiti igienico-sanitari. I prodotti vengono generalmente ridistribuiti a famiglie e soggetti in difficoltà sotto forma di pacco spesa o come pasto gratuito.
Doggy bag: Sempre al fine di favorire il riutilizzo delle eccedenze alimentari, la legge 166/2006 promuove la stipulazione di appositi accordi fra i locali che prestano servizi di ristorazione e le Regioni. Grazie a tali accordi ai ristoratori verranno conferiti appositi imballaggi per permettere la predisposizione e rilascio delle doggy bag (contenitori riciclabili per gli avanzi dei pasti) ai consumatori che ne fanno richiesta. In questo modo gli avanzi del proprio pasto potranno essere portati a casa per nutrire, ad esempio, gli animali domestici invece che diventare inevitabilmente rifiuti.